mercoledì 27 ottobre 2010
FEDERICA FERZOCO - Ognuno è diverso, nessun è perfetto
Quando osserviamo le cose, il mondo, ci imbattiamo in delle forme già date. Queste, vengono a far parte del nostro paesaggio mentale e costituiscono l'ambiente della nostra percezione. Che cosa è una forma? una forma possiede almeno due caratteristiche che possono coesistere o essere separate tra loro. La prima caratteristica della forma è quella di esistere in natura, cioè le forme date in natura spontaneamente, l'altra caratteristica riguarda le forme costruite dall'uomo in cui, senza che egli ne sia per forza consapevole, infonde concetti, idee, espressione culturale.
I lavori di Federica Ferzoco poichè sono fatti con la creta, sono per eccellenza forme dotate di significato per il solo fatto che esse sono plasmate con le mani e con gli occhi che le dirigono. Come sappiamo, niente di ciò che l'uomo fa può prescindere da un significato culturale, almeno se non altro, dal significato dell'ambienteculturale in cui vive.
Sappiamo anche che le emozioni i pensieri e i significati, a loro volta sono apprendimenti culturali. Tuttavia, le forme che questa artista crea hanno la caratteristica ibrida di collocarsi a metà strada tra la natura ed il significato culturale, tra la forma che si dà spontanea in natura e l'elaborazione concettuale oppure istintiva. I lavori di Federica Ferzoco forse risentono più dell'istintualità, cioè dell'effetto di una comprensione strutturale a colpo d'occhio della materia vegetale o animale che , nel lavoro manuale, si ricompone in una sorta di forma, non necessariamente più composita, certamente elaborata, che rispetta la struttura e rivela la conoscenza spontanea delle leggi naturali.
Il titolo che ella ha scelto per la sua mostra è così più significativo ed indicativo di questo lato naturale ed istintivo "Ognuno è diverso, nessuno è perfetto". Saremmo portati a dire che la natura elabori forme perfette, ed infatti è così, ma la perfezione non nasce da una ripetizione precisa della forma, quanto da un adattamento all'ambiente stesso che crea se stesso in forme diverse e, apparentemente, non perfette.
Aldo Strisciullo
martedì 13 luglio 2010
venerdì 7 maggio 2010
martedì 27 aprile 2010
L'ARCHITETTO VERDE sogna di portare i fiori nel deserto
"Avvolti da suggestive atmosfere, viviamo verdi emozioni"
Il biglietto da visita di Silvia Goldoni anticipa le sensazioni che si provano varcando quel piccolo mondo fiabesco che la giovane designer si è creata in Ripa di Porta Ticinese al 61. "Aromatics", nome non direttamente associabile ai fiori, è il suo studio negozio. Silvia assieme alla madre Bianca Bianchi, ha voluto mettere in campo la propria esperienza per creare piccoli eden anche in formato appartamento. Progetti "su misura" che spaziano dal centrotavola al terrazzo o il giardino. Un
sarto della natura che per le sue creazioni si limita ad utilizzare soltanto quello che quest'ultima ha da offrire. Niente ori e perline, niente vernici e luccichii. Le composizioni firmate "Aromatics" nascono dall'associazione di pane ed iris, asparagi e rose o cetrioli e gigli. Flower designer quindi, non solo fiorista. Sposata con un analista informatico, Silvia porta un po' di verde anche in rete.
Dice di sé: I miei periodi preferiti dell'anno sono l'estate e i mesi freddi. La primavera sarebbe scontata per chi fa il mio mestiere, l'autunno è troppo disordinato per tutte le foglie che cadono. Dell'estate amo i colori caldi. Dicembre? adoro i "giardini d'inverno".
"Nelle nostre creazioni utilizziamo solo elementi che offre madre natura. Per Natale abbiamo fatto centritavola di corteccia, eriche e muschio del bosco."
"Perchè Aromatics? Abbiamo voluto scegliere un nome che non riconducesse subito ai fiori. Gli aromi non si percepiscono per forza solo con il gusto."
Emozioni Verdi
Sono quelle che Silvia Goldoni vuole trasmettere nel suo "regno" floreale in riva al Naviglio. Giovane architetto, allieva anche di Alberico Belgioioso, scopre presto il suo pollice verde.
Dove è nata la sua vocazione? "La scintilla è scoccata durante un viaggio in Australia. A Sydney sono entrata in uno studio che progettava terrazzi e giardini e ho pensato che sarebbe stato fantastico fare una cosa simile da noi. poi ho anche incontrato la passione di mia madre, una vera e propria flower designer. Assieme abbiamo voluto realizzare questo sogno".
E la gente come ha reagito a questo nuovo modo di lavorare con i fiori? "Alcune persone entrano nel negozio e si meravigliano di come un architetto si sia potuto trasformare in fiorista. E' solo una questione di mentalità penso. Cambierà anche da noi, del resto in molti paesi la decorazione floreale fa parte della cultura".
In che senso? "Basta guardare i balconi. Qui sono pochi ad allestirli con fiori e piante. Se lei va in Germania o Svizzera non c'è finestra che esponga almeno un geranio. In questo modo i palazzi aiutano ad arredare la città".
Per le sue composizioni lei utilizza soltanto quello che offre la natura?
"Tutto quello che uso viene raccolto nei boschi sulle sponde del Lago Maggiore. Il resto proviene dal fruttivendolo o dal verduraio. Poi ci sono ovviamente i fiori, i veri protagonisti".
I suo preferito? "La rosa. In parte perché sono nata in maggio, poi è un fiore magnifico. Però quella da giardino. Le vendo, anche se in molti non riescono ad apprezzarle".
Come mai? "Perché la gente preferisce quelle perfette di allevamento. Queste però hanno un profumo inimitabile".
Parlando invece di progetti più grandi. Di quelli che lei ha fatto, quale le è rimasto più nel cuore? "Di sicuro un giardino realizzato per un palazzo di via Bellario. E' molto particolare: sono 250 metri quadri suddivisi come se fosse un appartamento. Ogni angolo rappresenta qualcosa di diverso, come la ghiaia rosa nell'ingresso e un ulivo che, con un particolare gioco di luci, sembra innevato tutto l'anno".
I progetti che verranno invece? "Ovviamente mi piacerebbe aprire studi Aromatics in tutto il mondo. Da un po' sto pensando di lavorare con gli Emirati Arabi, in particolare a Dubai. Lì hanno una passione sfrenata per i fiori, nonostante la tanta sabbia nel deserto.
La moderna esportazione dei "giardini italiani". "In un certo senso sì. Il design italiano è apprezzatissimo, anche lì. E poi è sicuramente una sfida. Dimenticavo però il mio più grande sogno nel cassetto".
Che sarebbe? "Vorrei aprire un ristorante. Lo chef dovrà cucinare usando i fiori. Poi al suo interno verranno vendute anche le mie composizioni".
Suo marito si occupa di informatica, lei di fiori. C'è un punto di connessione tra le due cose? "Sicuramente, anche in natura ci sono variabili matematiche. Nel realizzare le mie composizioni tengo presente le leggi geometriche. Senza parlare poi della realizzazione dei giardini veri e propri".
Evidentemente avete anche un progetto in comune. "Aspetto un bambino. Non so se è maschio o femmina, ma se è una bimba si chiamerà Viola".
"Vorrei aprire un giorno un ristorante nel quale si possano ordinare piatti a base di fiori. Nello stesso spazio vorrei vendere anche le nostre composizioni"
Fiori d'artista
"Milano, città famosa per il design, l'architettura, la moda, oggi sente più che mai il bisogno di riappropiarsi di spazi verdi. E quando non lo può fare all'aperto, si porta i propri giardini, anche minuscoli, dentro casa.
Il negozio Aromatics non a caso ci accompagna in "greenemotions", come recita il suo logo, attraverso composizioni di orchidee introvabili e particolari.
La creatività di Silvia Goldoni e Bianca Bianchi propone oggetti d'arredamento che in qualche misura ricordano l'effimero, quando nascono dall'associazione di pane, asparagi e rose, o cetrioli e gigli, rose e peperoni, pane ed iris... Ma propone anche fiori assolutamente veri e con la particolarità di mantenere il proprio aspetto inalterato nel tempo, perchè "stabilizzati". Così le splendide ortensie, dopo il trattamento di stabilizzazione con glicerina, non perdono il colore, la consistenza, addirittura la venatura del petalo.
Nello studio-negozio Aromatics si creano composizioni floreali per cerimonie, eventi, si organizzano o si progettano ex novo giardini e terrazze. Tutto con lo spirito pionieristico caratteristico delle giovani, colte creatività.
Alle belle e interessanti composizioni di Silvia Goldoni e Bianca Bianchi fanno corona le gigantografie floreali della fotografa Olimpia Lalli, i Nidi di Marina Lubrano ed infine vasi e specchi di design che arrivano da tutto il mondo."
Articolo a cura di Giulia Bruno - Pubblicato sul numero ago/sett 2007 della rivista Decor Living - Edizioni Design Diffusion
martedì 6 aprile 2010
martedì 30 marzo 2010
Libretti di nozze > Cami&Cri Grafica
L I B R E T T I regalo per le N O Z Z E
foto©camileonte.com
foto©camileonte.com
Auguri agli sposi attraverso un libretto. Usanza che in pochi conoscono ma di sicuro effetto per chi la riceve. Si tratta di preziosi libricini che amici e parenti fanno pubblicare in un numero limitato di copie e offrono agli sposi al momento del matrimonio.Un'idea originale, sì, ma che risale a qualche secolo fa: ai primi dell'800 per l'esattezza, quando non esisteva matrimonio nobiliare che non fosse festeggiato con una "pubblicazione per nozze". Odi, sonetti e liriche venivano appositamente composte per esaltarele virtù dei futuri sposi, la bellezza di lei o la dedizione di lui. Questa idea oggi è stata rivisitata e trasformata: il prezioso libretto è offerto dagli sposi in sostituzione della vecchia bomboniera, non contiene odi o poesie, ma la storia del loro incontro, l’evolversi dei sentimenti e degli eventi che hanno portato al desiderio di costruire insieme una famiglia.
Il contenuto dei libricini, oggi come allora, è studiato pensando ai destinatari e può diventare col tempo un prezioso documento storico,
oggetto anche di collezione.
Libretti preziosi di Anna Caldera - Articolo tratto da VOGUE ON LINE
Scrittura
Realizzare tutto questo è possibile con alcuni incontri che si svolgono in forma d’intervista per giungere alla redazione del prezioso libretto che conserverà nel tempo la memoria del giorno delle nozze.
Costruzione artigianale del libretto
I libretti "Pisserie" vengono curati avvalendosi di esperti grafici che seguono il prodotto in tutto il suo processo di produzione, proponendo la fusione di una grafica moderna ad elementi di artigianato editoriale.
Caratteristica dei "Pisserie" sono le carte prodotte a mano da Cristina Piovan montate attraverso rilegature studiate per il singolo volume.Estetica e contenuti si fondono dando forma ad una proposta editoriale di particolare finezza stilistica.
Curatrici: www.camiecri-grafica.com
Mostra Aromatics - 25 Marzo 2010
Ad esporre Elina Primerano * illustrazioni,
Serena Richelli * quilting,
Francesco Roma * culle artigianali.
Serena Richelli * quilting,
Francesco Roma * culle artigianali.
giovedì 18 marzo 2010
Gentile Amico,
sei invitato all'esposizione collettiva che si terrà il giorno
giovedì 25 Marzo
presso lo spazio-studio Aromatics di Milano.
Ad esporre Elina Primerano * illustrazioni,
Serena Richelli * quilting,
Francesco Roma * culle artigianali.
L'inaugurazione si terrà dalle ore 19:00 in poi.
* ingresso libero *
Ci vediamo presto, ti aspettiamo!
Aromatics green emotions
Ripa di Porta Ticinese, 61
Milano - tel 02. 39811406
sei invitato all'esposizione collettiva che si terrà il giorno
giovedì 25 Marzo
presso lo spazio-studio Aromatics di Milano.
Ad esporre Elina Primerano * illustrazioni,
Serena Richelli * quilting,
Francesco Roma * culle artigianali.
L'inaugurazione si terrà dalle ore 19:00 in poi.
* ingresso libero *
Ci vediamo presto, ti aspettiamo!
Aromatics green emotions
Ripa di Porta Ticinese, 61
Milano - tel 02. 39811406
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