venerdì 27 novembre 2009

Natale Aromatics





Aromatics Green Emotions
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su regali di Natale.

Da Aromatics

Ripa di Porta Ticinese, 61
Milano

lunedì 31 agosto 2009


AROMATICS inaugura

"NUOVE FORME"
presso lo studio-negozio
Ripa di Porta Ticinese, 61
Milano

CRISTINA PIOVAN "Impressiona" aromatics - incisioni in giardino 11-27 settembre
DOMENICO MASOTTI fiori e farfalle "Nature Metalliche" 9-31 ottobre 2009


Curatrice Evento: Camilla Giannelli
Cami-Work-Blog
CamiLeonte Web Site

venerdì 24 luglio 2009

MATRIMONIO SUL LAGO DI COMO



giovedì 8 gennaio 2009

L'ARCHITETTO VERDE sogna di portare i fiori nel deserto


"Avvolti da suggestive atmosfere, viviamo verdi emozioni" 


Il biglietto da visita di Silvia Goldoni anticipa le sensazioni che si provano varcando quel piccolo mondo fiabesco che la giovane designer si è creata in Ripa di Porta Ticinese al 61. "Aromatics", nome non direttamente associabile ai fiori, è il suo studio negozio. Silvia assieme alla madre Bianca Bianchi, ha voluto mettere in campo la propria esperienza per creare piccoli eden anche in formato appartamento. Progetti "su misura" che spaziano dal centrotavola al terrazzo o il giardino. Un
 sarto della natura che per le sue creazioni si limita ad utilizzare soltanto quello che quest'ultima ha da offrire. Niente ori e perline, niente vernici e luccichii. Le composizioni firmate "Aromatics" nascono dall'associazione di pane ed iris, asparagi e rose o cetrioli e gigli. Flower designer quindi, non solo fiorista. Sposata con un analista informatico, Silvia porta un po' di verde anche in rete.
Dice di sé: I miei periodi preferiti dell'anno sono l'estate e i mesi freddi. La primavera sarebbe scontata per chi fa il mio mestiere, l'autunno è troppo disordinato per tutte le foglie che cadono. Dell'estate amo i colori caldi. Dicembre? adoro i "giardini d'inverno".

"Nelle nostre creazioni utilizziamo solo elementi che offre madre natura. Per Natale abbiamo fatto centritavola di corteccia, eriche e muschio del bosco."

"Perchè Aromatics? Abbiamo voluto scegliere un nome che non riconducesse subito ai fiori. Gli aromi non si percepiscono per forza solo con il gusto."


Emozioni Verdi
Sono quelle che Silvia Goldoni vuole trasmettere nel suo "regno" floreale in riva al Naviglio. Giovane architetto, allieva anche di Alberico Belgioioso, scopre presto il suo pollice verde.
Dove è nata la sua vocazione?  "La scintilla è scoccata durante un viaggio in Australia. A Sydney sono entrata in uno studio che progettava terrazzi e giardini e ho pensato che sarebbe stato fantastico fare una cosa simile da noi. poi ho anche incontrato la passione di mia madre, una vera e propria flower designer. Assieme abbiamo voluto realizzare questo sogno".
E la gente come ha reagito a questo nuovo modo di lavorare con i fiori? "Alcune persone entrano nel negozio e si meravigliano di come un architetto si sia potuto trasformare in fiorista. E' solo una questione di mentalità penso. Cambierà anche da noi, del resto in molti paesi la decorazione floreale fa parte della cultura".
In che senso? "Basta guardare i balconi. Qui sono pochi ad allestirli con fiori e piante. Se lei va in Germania o Svizzera non c'è finestra che esponga almeno un geranio. In questo modo i palazzi aiutano ad arredare la città".
Per le sue composizioni lei utilizza soltanto quello che offre la natura?
"Tutto quello che uso viene raccolto nei boschi sulle sponde del Lago Maggiore. Il resto proviene dal fruttivendolo o dal verduraio. Poi ci sono ovviamente i fiori, i veri protagonisti".
I suo preferito? "La rosa. In parte perché sono nata in maggio, poi è un fiore magnifico. Però quella da giardino. Le vendo, anche se in molti non  riescono ad apprezzarle".
Come mai? "Perché la gente preferisce quelle perfette di allevamento. Queste però hanno un profumo inimitabile".
Parlando invece di progetti più grandi. Di quelli che lei ha fatto, quale le è rimasto più nel cuore? "Di sicuro un giardino realizzato per un palazzo di via Bellario. E' molto particolare: sono 250 metri quadri suddivisi come se fosse un appartamento. Ogni angolo rappresenta qualcosa di diverso, come la ghiaia rosa nell'ingresso e un ulivo che, con un particolare gioco di luci, sembra innevato tutto l'anno". 
I progetti che verranno invece? "Ovviamente mi piacerebbe aprire studi Aromatics in tutto il mondo. Da un po' sto pensando di lavorare con gli Emirati Arabi, in particolare a Dubai. Lì hanno una passione sfrenata per i fiori, nonostante la tanta sabbia nel deserto.
La moderna esportazione dei "giardini italiani". "In un certo senso sì. Il design italiano è apprezzatissimo, anche lì. E poi è sicuramente una sfida. Dimenticavo però il mio più grande sogno nel cassetto".
Che sarebbe? "Vorrei aprire un ristorante. Lo chef dovrà cucinare usando i fiori. Poi al suo interno verranno vendute anche le  mie composizioni".
Suo marito si occupa di informatica, lei di fiori. C'è un punto di connessione tra le due cose? "Sicuramente, anche in natura ci sono variabili matematiche.  Nel realizzare le mie composizioni tengo presente le leggi geometriche. Senza parlare poi della realizzazione dei giardini veri e propri".
Evidentemente avete anche un progetto in comune. "Aspetto un bambino. Non so se è maschio o femmina, ma se è una bimba si chiamerà Viola".

"Vorrei  aprire un giorno un ristorante nel quale si possano ordinare piatti a base di fiori. Nello stesso spazio vorrei vendere anche le nostre composizioni"


Articolo a cura di Niccolò Stortiglione - Pubblicato su  IL GIORNO di Sabato 13 Dicembre 2008